Lo studio del comportamento: la chiave per una nuova cultura della sicurezza sul lavoro?
Mutare la cultura della sicurezza sul lavoro significa innanzitutto comprendere che non basta intervenire sulla manutenzione degli impianti o irrigidire le sanzioni per chi viola la legge in materia per ridurre il numero e la gravità degli infortuni sui luoghi di lavoro.
Aumentare la sicurezza implica necessariamente attribuire molta più rilevanza a quello che comunemente chiamiamo "fattore umano", ossia il comportamento, l'atteggiamento, la psicologia di chi lavora, studiarne le dinamiche, i valori, il grado di sensibilità nella percezione del pericolo, la capacità di valutare il rischio correlato al compimento di un'azione.
Questa è la strada che, seppur lentamente, pare essere perseguita, adesso, anche dalle istituzioni e da chi le rappresenta. Riportiamo alcune brevi ma significative affermazioni del Ministro del Welfare Sacconi a pochi giorni dalla strage di Mineo che mi auguro possano finalmente aprire la strada ad attività formative (già a partire dalle scuole come proposto recentemente dal segretario dell'UGL Renata Polverini) che tengano conto di quella che definiamo la Psicologia degli Infortuni sui luoghi di Lavoro.
"(ANSA) - VENEZIA, 14 GIU - Il ripetersi di incidenti mortali sul lavoro necessita che venga corretto 'l'approccio sin qui tenuto, ha detto il ministro del Welfare. 'Sembra che ci sia uno zoccolo duro che non riusciamo a scalfire', Facendo riferimento anche ai dati del Nordest, che evidenziano gia' 30 morti in Veneto e 22 in Friuli, Sacconi ha rilevato che la gran parte degli infortuni 'e' di tipo comportamentale'. Fonte: Ansa.it
Avviare un forte cambiamento nella cultura della sicurezza significa comprendere che, a fianco di un macchinario pur perfetto e dotato di tutti i dispositivi di protezione possibili, c'è sempre una persona che lo utilizza e che può agire in modo più o meno corretto in funzione di numerose variabili psicologiche e ambientali che possono influenzarne il comportamento.
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